E così il buon vecchio Einstein ha avuto ragione ancora una volta. Più o meno un secolo fa aveva previsto l’esistenza delle onde gravitazionali come corollario della mirabile sintesi di spazio e tempo nella dimensione dello spazio-tempo, e qualche giorno fa è arrivata la conferma da parte dei due osservatori Usa negli stati di Washington e Lousiana del gruppo di ricerca “Ligo” al quale partecipano scienziati di tutto il mondo. Fra gli italiani c’è Alessandra Buonanno, da due anni direttrice del Max Plank Institute for Gravitational Physics di Potsdam e “principal investigator” nella ricerca “Ligo”.
Non è del resto la prima volta che la fisica teorica prevede con ampio anticipo fenomeni rispetto alle conferme della fisica sperimentale. Valga per tutti l’esempio del Bosone di Higgs, la cui esistenza era stata prevista dallo scienziato scozzese Higgs negli anni Sessanta e che da un anno ha trovato conferma nel laboratorio del Cern di Ginevra.
Fonte di queste onde gravitazionali registrate sulla Terra l’incontro di due giganteschi buchi neri che si sono attratti l’un l’altro fino a fondersi in un solo buco nero, producendo una deformazione dello spazio-tempo circostante e una conseguente serie di onde, appunto gravitazionali, che viaggiando alla velocità della luce, sono arrivate fino a noi dopo un miliardo di anni.
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