Psicoanalisi e religione sono storicamente in una contrapposizione apparentemente insuperabile che parrebbe eludere qualunque tentativo di conciliazione. Per Freud la religione non è altro che una nevrosi dell’uomo, un disperato tentativo di sfuggire all’angoscia derivante dalla consapevolezza della propria natura di essere mortale. Trovare un punto d’incontro è impresa assai ardua: vale perciò la pena di segnalare questo nuovo libro di Massimo Recalcati, psicoanalista di formazione lacaniana, che si è confrontato con il Libro per eccellenza, la Bibbia, cercando come esplicita il titolo “La legge della parola, radici bibliche della psicoanalisi” (Einaudi, pagg. 386, euro 21), insospettabili legami tra il testo fondante della religione ebraica e la teoria psicoanalitica. Al centro di tutto c’è la “parola”: è dalla parola che origina nella Genesi la creazione: “Sia la luce”, ed è la parola il perno del lavoro psicoanalitico tra paziente e analista. Continua a leggere
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