Dopo “Origini” e “Massa” Jim Baggott torna a stupirci con “Quanti di spazio” per i tipi di Adelphi (442 pag., euro 32): conseguito un dottorato in chimica fisica tra Oxford e Stanford, Baggott si è dedicato alla divulgazione scientifica con risultati a dir poco strepitosi. Chi ha letto i suoi precedenti libri, in particolare “Origini”, non potrà fare a meno di dedicarsi a quest’ultima creatura. In quattrocento pagine Baggott ripercorre i fondamenti delle teorie sulla meccanica quantistica, a partire dalla teoria della relatività generale di Einstein, fino ad arrivare alla gravità quantistica a loop, che è il cuore del suo lavoro. L’argomento è ovviamente impegnativo ai limiti della comprensibilità per un lettore medio, curioso ma non in possesso di un bagaglio specifico. E comunque, anche per gli addetti ai lavori la materia è tutt’altro che facile da maneggiare: lo stesso Baggott non ha difficoltà ad ammettere candidamente che per questa teoria, “come ogni teoria di questo genere, non esiste alcuna osservazione o evidenza sperimentale che la confermi”.
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