LA LEGGE DEL DESIDERIO – Radici bibliche della psicoanalisi di Massimo Recalcati

A due anni di distanza dall’uscita de “La Legge della parola” Massimo Recalcati, psicoanalista lacaniano, riprende il suo percorso alla ricerca delle radici bibliche della psicoanalisi. Se la fonte della sua prima opera era stato il Vecchio Testamento, ora sono i quattro Vangeli ad essere scandagliati alla ricerca di un filo che dalla Bibbia ci conduca al pensiero psicoanalitico.  Nel libro precedente  era  la  Parola  ad essere la  chiave  in quanto strumento della Creazione ed elemento fondante della psicoanalisi, ora è il Desiderio a diventare la leva utile a scardinare la rigidità di una Legge mortificante e oppressiva.

Per Recalcati Gesù libera la vita dalla sottomissione incondizionata alla Legge, consentendole di affermarsi come vita “ricca di vita”, piena di desiderio che invece la Legge non favorisce, anzi vieta. <L’impegno di Gesù – scrive Recalcati – non consiste nel negare quella Legge ma nel liberarla da una sua lettura riduttivamente moralistica e normativa>. La Legge, così come si manifesta nell’Antico Testamento, implica sacrificio e sofferenza. La parola di Gesù invece dà corpo a una concezione anti-sacrificale della Legge: <Nella sua predicazione, come accade anche nella teoria e nella pratica psicoanalitica – scrive Recalcati – si opera una sovversione etica del soggetto…E’ la grande scommessa che radica la psicoanalisi nel terreno del Cristianesimo: rompere il circolo vizioso della Legge per accedere a una nuova Legge, non repressiva ma generativa…Il desiderio come bene non perché obbedisca a un valore morale, trascendentale di bene, ma perché il bene consiste proprio nella realizzazione stessa del desiderio, capace di far lievitare la vita rendendola capace di dare frutti…Qui troviamo ancora un punto di massima convergenza tra l’etica della psicoanalisi e quella cristiana: non contrapporre il desiderio al dovere ma fare del proprio desiderio un dovere>.

I miracoli costituiscono per Recalcati  un’altra forte conferma del legame che unisce predicazione di Gesù e pensiero psicoanalitico: i ciechi che tornano a vedere, gli zoppi camminano grazie al potere illimitato della fede, non al potere sovrannaturale di Gesù. Fede che permette di trasformare l’impotenza (“non posso”) in una possibilità nuova (“Io voglio”). E’ il desiderio che prende corpo: “E’ l’acquisizione di una nuova forma di vita – ci dice Recalcati – …Un magistero che la psicoanalisi conferma ampiamente: il sintomo non viene mai visto come un disturbo da risanare ma come un evento-occasione per il soggetto di incontrare e assumere finalmente la verità del proprio desiderio dalla quale invece intendeva ripararsi”. Lo psicoanalista mira a restituire al paziente la sua capacità di realizzazione che il sintomo blocca.

Recalcati in proposito cita lo sgomento del popolo d’Israele dopo la fuga dall’Egitto, al punto da desiderare il ritorno in quella terra pur sapendo che lì l’attende la schiavitù. La libertà crea angoscia al punto da renderne possibile il sacrificio in cambio di una prospettiva di sicurezza. “E’ quello che in psicoanalisi – spiega Recalcati – possiamo definire come pulsione securitaria: la spinta a conservare la propria vita prevale su quella protesa ad allargare il suo orizzonte. La difesa di una condizione di vita assicurata, sebbene priva di libertà, prevale sull’angoscia inevitabile legata all’esperienza abissale della libertà”.

A ulteriore conferma e validazione della sua ipotesi, Recalcati cita Paolo di Tarso: il vero volto della Legge non è quello del castigo ma quello della grazia. Ed è la grazia, anche per Agostino, che consente all’uomo di liberarsi dal giogo della Legge nel nome di quella Legge che – ci ricorda Recalcati – con Gesù abbiamo scoperto essere la Legge del Desiderio.

E sul versante della psicoanalisi per Freud e Lacan è la legge del Super-Io a far sì che il soggetto sia colpevole in quanto umano ovvero in quanto soggetto di desiderio: “Il rafforzamento superegoico della Legge non è in grado di generare salvezza – conclude Recalcati – ma solo di aumentare il senso di colpa per non essere adeguati alla Legge”. Un circolo vizioso che solo la parola di Gesù è in grado di spezzare.

 

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